Gioco: un’introduzione. Piccolo manuale di bricconerie e altre possibili rivoluzioni
a cura di Genealogie del Futuro
Inferno e paradiso
un progetto ludico a cura di Genealogie del Futuro e collettivo scafandra
Piero Gilardi: pratiche di gioco per immaginare nuove forme di comunanza
di Costanza Mazzucchelli
Il borgo del malaugurio
di Massimiliano Ricci
[…] Inciampiamo allora in un villaggio dai toni macabri, abitato da figure oscure che possiamo ritagliare e animare: streghe, stregoni, viandanti, spettri, animali ibridi e mercanti di oggetti bizzarri. Nel teatrino Il borgo del malaugurio di Massimiliano Ricci, il legame ancestrale tra umanità e natura prende vita, intrecciando misticismo, folklore e studi di genere in una riflessione critica sulla scomparsa dei riti nella società contemporanea. Questo momento ludico invita a creare storie in un villaggio che, dietro l’apparente oscurità, svela un principio di interconnessione e armonia: qui regna la pace, la società vive di baratto e la magia nutre la terra in un ciclo continuo di scambio e rigenerazione. Ne Il borgo del malaugurio il cortocircuito tra apparenza ed essenza invita chi gioca a perdersi tra i neri tetti di questa città magica, immaginando storie di un mondo che forse non esiste ma nasconde la chiave per ripensare in maniera più armoniosa e inclusiva i legami tra le persone e l’ecosistema.
Massimiliano Ricci (Cesena, 1995) si laurea nel 2018 in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. La sua ricerca si concentra sul legame mistico che lega l’umanità alla natura, l’occultismo, i rituali legati al folklore e i saperi tramandati di generazione in generazione, attraverso la lente degli studi di genere. I mezzi che privilegia sono il disegno, il collage e le tecniche di stampa ma si serve anche di media come la fotografia, il video e il teatro sperimentale attraverso dialoghi interdisciplinari. La reinterpretazione della mitologia e dei racconti popolari trova nelle sue opere una lettura inedita che coinvolge visioni transfemministe ed eco-queer, nel tentativo di riscrivere una storia che possa porre basi per un presente da abitare in modi alternativi all’assetto precostituito.
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