Gioco: un’introduzione. Piccolo manuale di bricconerie e altre possibili rivoluzioni

a cura di Genealogie del Futuro 

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La signora dei parti lavora da sola

di Alessia Giordano

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Oulipiana

di Ljuba Ciaramella – Genealogie del Futuro

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Inferno e paradiso

un progetto ludico a cura di Genealogie del Futuro e collettivo scafandra

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Fuoco agli scivoli e alle altalene.

Meow Collective a Bruxelles

di Giacomo Giannantonio

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Piero Gilardi: pratiche di gioco per immaginare nuove forme di comunanza

di Costanza Mazzucchelli

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Bagordo

di Ariele Bacchetti ed Elena De Angeli

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Il borgo del malaugurio

di Massimiliano Ricci

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Calligrammi

di Arianna Tremolanti

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Rab Sitting

di Manuel Ghidini

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Je m’amuse avec les bandes dessinées

di Martino Santori

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Ipotesi di Magia Nera

di Irene Mathilda Alaimo

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Rirí Novi

di Silvia Bandera

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On Play Pretend And Other Girls Sports

di Flavia Parea e Paloma Pertot

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La grotta nel tempo che ci farà marcire

di Carlo Di Benedetto

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e su questo non ci piove!!
su una sistematicità del dubbio

di Francesca Brugola

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Notitia

di Giorgio Mattia

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Fonti

per approfondire

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Rab Sitting

di Manuel Ghidini

[…] L’opera Rab Sitting di Manuel Ghidini indaga il lato oscuro del gioco e del suo doppio, la gamification nel mondo del lavoro. Nell’installazione-videogioco, il pubblico è invitato a muovere un Super Mario vestito di verde attraverso una sfida quasi impossibile. Dalla case che ricorda le slot machine, alla scelta del titolo che allude alla radice slava di parole quali “lavoro”, “servo” e “robot”, fino al protagonista – un idraulico in tuta – l’opera racconta un percorso di consapevolezza e riappropriazione della pratica ludica come strumento di emancipazione, e non di servitù, per la classe operaia.

Manuel Ghidini (Gardone Val Trompia – BS, 1997), terminato il liceo artistico a Brescia, si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera, qui inizia a indagare le questioni percettive di messa in crisi del reale. La sua ricerca lo porta a fondare nel 2016 la fittizia azienda biotech GBM (“Ghidini Business Mobile”, divenuta poi “Ghidini Biotech Modified”), con la quale organizzerà presentazioni di prodotti biotech molto ambigue e provocatorie, giocando ironicamente con le scenografie e gli attori coinvolti, e ponendo interrogativi etici sull’utilizzo di determinate tecnologie. Tematica molto presente nella sua ricerca è il tema del lavoro e della sua fine. Nel 2020 co-fonda il collettivo di danza contemporanea Cantiere Idina Who, con cui realizzerà diversi spettacoli, tra cui RAB Express. Dal 2022 inizia a frequentare alcuni spazi hacker, come l’hackerspace muhack e l’hacklab byte::a, mosso dalla volontà di trovare spazi di confronto e di discussione critica intorno all’utilizzo delle tecnologie informatiche. Una costante interrogazione sulle possibilità tecniche sembra in parte muovere la sua ricerca.

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