Gioco: un’introduzione. Piccolo manuale di bricconerie e altre possibili rivoluzioni
a cura di Genealogie del Futuro
Inferno e paradiso
un progetto ludico a cura di Genealogie del Futuro e collettivo scafandra
Piero Gilardi: pratiche di gioco per immaginare nuove forme di comunanza
di Costanza Mazzucchelli
un progetto ludico a cura di Genealogie del Futuro e collettivo scafandra
Se il gioco è un fattore pre-culturale e universale, quali narrazioni giocose uniscono tempi e spazi lontani?
Il gioco è ancora una necessità, o è relegato alla sola dimensione dell’infanzia e dell’intrattenimento?
Cosa ci spinge allo scherzo e alla burla, al mai prenderci sul serio?
Cosa succede quando il reale e il virtuale si fondono al punto da diventare inscindibili?
Quali sono le possibili degenerazioni di questo stato di allontanamento dalla realtà?
A queste domande il fortune teller ha risposto… oppure sono state le scelte di collettivo scafandra ad aprire la strada alle giocose profezie?
In inferno e paradiso la risposta è lasciata sospesa a metà. Il gioco intorno a quest’oggetto enigmatico sta proprio qui: nel sostare nell’ambiguità di quelle parole scelte e combinate da collettivo scafandra un po’ per caso, un po’ per necessità.
Nel frattempo il fortune teller continua a parlare…
1. Se il gioco è un fattore pre-culturale e universale, quali narrazioni giocose uniscono tempi e spazi lontani?
TRE
gioco / sogno
sostare ai margini del sogno
QUATTRO
sconfinare / orizzontalità
noi sdraiati sul prato
SETTE
muta / margine
sotto la pelliccia il punto buio // ci si spella nel cercare / la fine più precisa
2. Il gioco è ancora una necessità, o è relegato alla sola dimensione dell’infanzia e dell’intrattenimento?
CINQUE
melograno / incontrollabile
il melograno che rotola giù dalla scarpata
il melograno sconfina dentro
i multipli di tre / nella selva che smette e / riprende e / si annumera di nuvole //
sotto a tutto questo io / tu o chi prende / prende la solezza / e ne fa regno
3. Cosa ci spinge allo scherzo e alla burla, al mai prenderci sul serio?
SETTE
paura / nudità
se la burla mette il vestito / la paura mi cade dal dito
come prima così / dopo, negli anni / si consultano gli stessi semi
DUE
muta / margine
lamento-divertimento e ho gambe lunghe
vi chiedo un passatempo
qualcosa all’orecchio
se la burla mette il vestito / la paura mi cade dal dito
4. Cosa succede quando il reale e il virtuale si fondono al punto da diventare inscindibili?
UNDICI
curiosità / ruolo
chi vuole sapere? i personaggi
stanno nel pianeta di mezzo
chi scandaglia gli angoli?
che sia una cimice
inciampata nel grano che ride?
Cosa vuol dire “mettersi in gioco”?
Giocare è una cosa seria?
Giocare “a fare finta che…” ci fa accettare la complessità dell’esistenza?
Cosa succede quando il gioco finisce?
Chi stabilisce le regole del gioco?
A queste nuove domande il fortune teller ha risposto con altre combinazioni che vivono a metà dell’incontro tra collettivo scafandra e Genealogie del Futuro.
… Inferno e paradiso, per questo gioco entrambi possibili, o addirittura scambiabili l’un l’altro: nascosti nella piega tra le parole volute e quelle sotterranee. Stesse coppie di parole ma possibilità infinite. Forse qualche urgenza in comune. Mi leggi il tuo inferno? Ti racconto il mio paradiso? Abbiamo provato a intrecciare le nostre profezie.
1. Cosa vuol dire “mettersi in gioco” ?
CINQUE
paura/muta
il senza parola salta nel fosso
TRE
margine/autonomia
Faccio un salto al di fuori di me
2. Giocare è una cosa seria?
QUATTRO
margine/autonomia
che se per poco salta il margine
DIECI
melograno/nudità
Mi frammento in tanti piccoli pezzettini,
li conto
3. Giocare “a fare finta che…” ci fa accettare la complessità dell’esistenza?
SEI
immedesimazione/incontrollabile
oltre quello un altro regno dove tutti hanno la faccia
SETTE
paura/muta
E metto a tacere le paure dando voce alle stranezze
4. Cosa succede quando il gioco finisce?
DODICI
paura/muta
si contano uno a uno gli occhi serrati
TRE
sogno/sorpresa.
Ritorno dov’ero ma non so più com’ero.
NOVE
margine/autonomia.
…e la fine continua a spostarsi.
5. Chi stabilisce le regole del gioco/dei giochi?
QUATTRO
melograno/nudità
il melograno spaccato a metà ha indicato
DODICI
orizzontalità/quasi
Tuttə e nessuno
collettivo scafandra (Venezia, 2023) raggruppa modi scomodi di fare poesia. Lavorando in forma intersezionale e laboratoriale sul linguaggio e impiegando pratiche di contaminazione collettive, scafandra ricerca la parola che abita la soglia, quello spazio ambiguo di passaggio che sonda e interroga i margini. Lo scafandro è simbolo di pesantezza, inagibilità, ma è anche uno strumento necessario all’esplorazione di luoghi ostili all’umano. Le pratiche del collettivo sono scomode perché costringono a un’attenzione a cui siamo disabituatə, una forma di presenza da cui la poesia emerge come metodo di indagine.
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